Carnevale
vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
G. D’annunzio
Carnevale
deriva da “carnem levare”, e prove
sicure di questa etimologia ci vengono anche dal termine siciliano “carnilivari”
e da quello spagnolo “carnestoltes”. Originariamente, Carnevale
indicava il giorno da cui sarebbe incominciato il periodo della Quaresima,
durante il quale non si sarebbe più mangiata la carne, perché dedicato a
penitenza e digiuni. Quindi: prima che iniziasse questo periodo di privazioni,
bisognava approfittare per fare festa. Nel Carnevale si è trasferita
l'antichissima sfrenata festa dei Saturnali che a Roma si svolgeva per il
solstizio d'inverno e possiamo riconoscere nel personaggio di Carnevale una
sorta di successore del Re dei Saturnali. E come quest’ultimo, che, dopo aver
assunto il ruolo del Dio Saturno e del Re della Baldoria, alla fine veniva
immolato, così il personaggio di Carnevale, dopo aver partecipato a tutte le
manifestazioni di allegria e di baldoria, viene processato, condannato e
bruciato. Il carnevale sta ad indicare uno dei riti di eliminazione del male
per il principio dell'anno, ma allo stesso tempo anche di propiziazione della
fertilità e abbondanza, come veniva indicato, presso i Romani, il sacrificio
del Dio Saturno. Il periodo di Carnevale
comincia, a seconda dei luoghi e di come è situata nel calendario la Pasqua,
tra gennaio e febbraio e culmina nella settimana grassa:
dal giovedì al martedì prima delle Ceneri per il calendario romano, dal lunedì
al sabato per quello ambrosiano.
Nel corso dei secoli,
gli usi e le tradizioni legati a questa festa sono cambiati, si sono
caratterizzati. Tra i Carnevali più famosi bisogna ricordare quello di Viareggio con i
carri allegorici in cartapesta, quello storico di Ivrea, con la
battaglia delle arance, quello di Venezia,
ricco e aristocratico, quello di Acireale, famoso in tutta la Sicilia, quelli di Fano e Santhia, tra i più antichi. Protagoniste sono sempre le maschere, il
cui ruolo principale è spesso stato quello di scherno nei confronti dei
potenti, ma anche dei vizi e dei tipi umani. Io adoro il Carnevale…e voi?
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